mercoledì 3 maggio 2017

DOMINO LETTERARIO • Recensione: Oltre di Dario Lessa

Questo mese le mie letture sono andate un po' a rilento purtroppo per vari motivi, ma non volevo mandare all'appuntamento con la rubrica Domino letterario, anche se in ritardo riesco finalmente a pubblicare la mia recensione! Per questo mese ho scelto un libro che mi è stato gentilmente regalato al BBF (Brianza Book Festival) e non avendo ancora avuto occasione di leggerlo mi è sembrato il momento giusto, continuate a leggere per sapere di che libro si tratta. Vi lascio qui sotto l'elenco dei blog che hanno partecipato al Domino Letterario:







Oltre 
di Dario Lessa


  • Copertina flessibile: 142 pagine
  • Editore: Ink Edizioni (12 maggio 2016)
  • Prezzo: 14,00 € Link Amazon




Alex Gordon, di padre scozzese, viene assunto con la mansione di archivista presso la Biblioteca della Graticola. A un patto: non può, per contratto, consultare nessuno dei volumi custoditi, in particolar modo uno, protetto da una teca di spesso vetro. Ma che diavolo di biblioteca è mai questa, frequentata al massimo da una persona al mese? Perché i suoi colleghi sono così schivi? Quali segreti custodiscono questi volumi? Così Alex, reduce dall'ennesima morte e lanciato verso una rinascita di luce, tra un capitolo finito e uno meraviglioso che sta cominciando, si divincola tra esseri incantati e malvagie presenze, in un proscenio surreale dove niente è come appare. Una chiamata del destino cui Alex sarà costretto a rispondere. I flussi di coscienza del nostro protagonista si fondono nel vissuto passato e presente dando origine a una narrazione assolutamente fuori dal comune.




Adoro le storie di libri nei libri e questa lo è! Alex Gordon viene assunto in una biblioteca come archivista, senza però poter consultare nessuno dei libri presenti, uno in particolare! O almeno così dice il suo contratto. Il mistero non manca, chi sono quei pochi utenti che frequentano la biblioteca una volta al mese? Perchè non può leggere niente, cosa ci sarà mai scritto in questi libri? Mentre le domande crescono e la storia prosegue, Alex si racconta, riflette, scava dentro sè stesso, molte sono le belle riflessioni su di sè e sulla vita che ho apprezzato e sottolineato. 
Quante cose si apprendono o, meglio, si accettano col senno di poi. E perché nonostante l'esperienza degli anni vissuti si cade puntualmente nella stessa trappola? Appresa la lezione, si dovrebbe dare per scontato che sia dentro il bagaglio della vita come un insegnamento appreso, inglobato, assorbito, compreso e definitivamente accettato. Invece capita, eccome se capita, di ricadere nelle medesime situazioni, come se tutte le esperienze pregresse fossero distorte, isolate, casuali deviazioni da un obiettivo fulgido o cangiante, troppo sublime per essere confuso nella brodaglia di una visione alterata, quindi compromessa e inquinata, di una realtà nitidamente visualizzabile solo in un prossimo futuro.

Come si legge già dalla trama la narrazione di Dario Lessa è fuori dal comune, ma è proprio questo a rendere particolare la storia, ci vuole una certa attenzione nel leggerlo perchè si rischia di perdersi nel vortice di parole che compongono questa storia. Capiamo subito, infatti, che l'autore ama le parole, ne è attratto, per come le usa, si destreggia, ci gioca, da quelle più piccole a quelle più ricercate. Intenso e bellissimo l'amore che Alex prova per sua moglie. La scrittura e le parole fanno parte dei personaggi della storia narrata, tu le segui le rincorri ma loro ti imbrogliano e ti lasciano lì in sospeso. Ed è proprio così che mi ha lasciata l'ultima pagina del libro, l'ultima parola che ha dato la fine della storia.  Non posso raccontare nel dettaglio perchè rischierei di rovinare tutto, ma la sensazione di sospeso che mi ha lasciato quella sì...con la voglia di andare OLTRE. Se volete leggere un libro fuori dal comune e fuori dagli schemi, niente di semplice, fa al caso vostro!

E' così, quando parlo di mia moglie succede che vengo travolto da una mistica e misteriosa, euforica, delirante e a tratti indescrivibile volontà narrativa con allenati cavi di freni, già di natura usurati. Una parentesi graffa a racchiudere la quadra e la tonda, i puntini di sospensione che devono essere tre, la pausa tra una nota e l'altra l'intervallo, il crepuscolo, la quiete tra due tempeste, l'attimo, il silenzio, il lampo di luce di un fulmine contro un cielo nitido, la scia di una stella cadente, un antico profumo catturato tra sconosciute strade di un paese marittimo, il primo sorso di un vino prezioso, il lucido abbraccio del risveglio dopo una notte viscosa, un sussurro onirico che fugge dalla mente subito e per sempre. Non sapendo che nome dare a tutto ciò, come definire il fuggevole e delicato tocco che fa tanto la differenza quanto di natura sia fugace, mi azzarderei a chiamarla magia, semplice magia, con tutta quanta l'indefinibile essenza che questo termine racchiude. Cos'è la magia? La magia è magia, punto.


2 commenti:

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