venerdì 30 settembre 2016

Diario di bordo - Giorno 5. Ingiustizia

The Last day. Anche oggi la sveglia suona alle 7,20 ma di alzarci (e finire la valigia) proprio non ne abbiamo voglia. Il motivo è una grandissima ingiustizia. Abbiamo avuto il (dis)piacere di conoscere il colore azzurro del cielo solo oggi! Il tempo a nostra disposizione è poco quindi, colazione e poi schizziamo al solarium del 5 piano che avevamo già perlustrato per ammirare questo immenso colore da noi sconosciuto e assorbire tutti i raggi possibili abbandonando la crema solare. Forse domani saremo BORDEAUX ma almeno potremo spacciare due ore di sole dell'ultimo giorno con 5 giorni in spiaggia!


Purtroppo è arrivato il momento di tornare a sistemare le ultime cose nelle valigie salutare il nostro mini appartamento dalle porte colorate e recarci nella hole dove la "dolce" Fiona ci attendeva e aveva prenotato per noi un taxi. Ci sediamo sconsolate sulle scale in attesa del suo arrivo quando dopo mezzora si presenta quest'uomo panzuto ma alquanto cordiale che ci porterà all'aeroporto. Noemi però ancora non ha capito che qui a Malta si guida al contrario, il nostro autista infatti le fa notare che se non vuole guidare dovrebbe salire dall'altro lato della macchina!
Durante il tragitto osserviamo silenziosamente e per l'ultima volta il paesaggio di Malta, tipicamente BEIGE e l'unico cavalcavia dell'isola. Arrivate all'aeroposto il nostro tassista panzuto ma cordiale ci dà indicazioni per l'imbarco. Noemi è suonata, ma almeno non l'hanno arrestata. Mangiamo e ci indirizziamo al nostro gate dove la coda è già lunga ma Daniela esordisce con un " Non ci imbarcheranno le valigie, mica saranno 90 questi davanti a noi!!!"
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Ma d'altronde cosa ne sappiamo noi delle gioie! Una "Giovane" vergine si fionda sul biglietto di imbarco di Serena marchiandolo a fuoco con un adesivo e attaccando un nastro alla valigia che diceva "Free Gate Bag". Ed ecco che tutti i nostri sogni di giornata tranquilla si sono infranti in un secondo. Mentre Mr.Bean davanti a noi sogghignava compiaciuto per aver scampato il pericolo noi lo malediciamo augurandogli qualche malessere. Le nostre valigie vengono imbarcate malamente e senza lucchetti perchè puntualmente si nascondono, e finalmente riusciamo a prendere il volo con le simpatiche (e non sempre belle) hostess di Ryanair che dopo aver indicato tutte le uscite invitano a mettere i cellulare in modalità di volo ed in caso il telefono non fosse provvisto di quest'opzione consigliano di comprarne direttamente uno nuovo perchè vuol dire che è troppo vecchio!!

Giunte a Bergamo dopo qualche piccola turbolenza siamo felici di toccare terra e andiamo alla ricerca delle nostre valigie sui nastri che con nostra grande gioia sono arrivate anche loro a destinazione! Purtroppo la vacanza è finita ma domani ci rivedremo anche se sotto una veste diversa da costume e selfie-stick. 

Resoconto: Qualche souvenir ne è uscito ammaccato, un balsamo è esploso ed il lucchetto è finalmente uscito dal suo nascondiglio, se ne stava tranquillamente sul fondo della valigia.



Ed ora posso tornare a parlare in prima persona, ringrazio di cuore le mie dolci colleghe e amiche Noemi, Daniela e Arianna che mi hanno accompagnata in questa breve ma intensa vacanza, carica di risate, (dis)avventure, discorsi esistenziali e profondi, rendendola davvero speciale! Vi voglio bene!






Diario di bordo - Giorno 4 Poncho

Non ci volevamo alzare, ma solita colazione ore 8:00.
Fiona ci indica la fermata del bus per recarci al Popeye Village. Sembrava tutto semplice, ma il mezzo era già pieno, noi eravamo vestite con la nuova collezione autunno-inverno (reduci da una giornataccia a La Valletta) e stavamo già pensando alla doccia.
Non sappiamo di preciso dove scendere per cambiare bus e quindi abbiamo timbrato tre volte più del previsto, non riuscendo a raggiungere la destinazione. Siamo arrivate al capolinea dopo curve, salite e discese, ed abbiamo incontrato l'autista che ci ha perculate per tutto il viaggio non dicendoci quale fosse in realtà la nostra fermata: "fra 5 minuti arriva quello per Popeye". Ce lo ritroviamo come un incubo sul pullman che ci porterà al villaggio. Arriviamo spinte dalla tipica bora triestina, facciamo i biglietti ed entriamo nel mondo di Braccio di Ferro e Olivia. 
AGGHIACCIANTE. Ci sono i personaggi che improvvisano balletti e rappresentazioni teatrali che manco nei peggiori bar di Caracas. Olivia sembra completamente ubriaca e si presenta con gli occhiali da sole e con tutto il suo scoordinamento. Per non vedere più nulla decidiamo di sdraiarci al sole, Noemi si cosparge di Bilboa, puciamo i piedi e Arianna fa fish terapy. 
Andiamo a pranzo al baretto di sopra e poi torniamo a sdraiarci in attesa della gitarella in barca. Il sole inizia a dare alla testa ad Arianna che comincia a farneticare "devo andare in palestra ho un buco. Devo ridurre il culo".
Dani in modo sempre delicato le risponde"Per forza, sei seduta come una gallina. Devi farti ridurre i problemi mentali"
Il mare è sempre spettacolare e stavolta niente mareos!!!
Rientriamo ed approfittiamo del " free punch" che ci rende subito le gambe molli. Scendendo le scale Noemi ci annuncia di aver digerito il "poncho". Biascicando e strisciando un po' i piedi raggiungiamo il punto miglir punto per fotografare il villaggio da lontano. Al ritorno dopo aver buttato via lo stipendio in biglietti dell'autobus serena scopre che i biglietti hanno sempre avuto validità due ore. Nel tragitto vediamo dal finestrino due poliziotti non indifferenti a Daniela che "ha già le manette". Finiamo di comprare i souvenir ed un commesso al quanto sgarbato osserva le monete per circa due muniti e ci ripete piu volte two seventy e noi: eh?????? 50, 60,70 sono giusti!! E lui two seventy! Cosa state aspettando! E noi ci guardiamo e ce ne andiamo. Nel negozio accanto il commesso si prende da solo 1 centesimo di mancia e lo stipendio continua a scendere e in tutto questo non abbiamo visto nemmeno un sacchetto. L'ultima cena decidiamo di farla a base di pizza e scegliamo un ristorante accompagnato da canzoni strappalacrime playlist top Italia anni 70 80 90.  E ci scateniamo in un karaoke tra Laura non c'è, strani amori #eciseiadessotuadareunsensoaigiornimiei. 
Per smaltire quelle due calorie di troppo ci incamminiamo per fare quattro passi e fu cosi che ci ritrovammo alla Valletta. Meditando sul da farsi per domani mattina siamo andate ad esplorare il solarium al 5 piano: entrando in ascensore di un metro x cinquanta cm (che Pamela prati sarebbe morta). Sconsolate abbiamo preparato la valigia e in tutto questo degenero non abbiamo ancora deciso cosa fare. Per ora ce ne andiamo a letto. Ciao raga !





giovedì 29 settembre 2016

Diario di bordo - Giorno 3 Desperados

Colazione ore 8:30 e dopo indicazioni approssimative e l'acquisto di un carnet per l'autobus, uno sconosciuto si offre di portarci a destinazione manco fossimo a Pechino Express, ciccio va che non sono mica Tina Cipollari. Decliniamo gentilmente l'invito e poco dopo saliamo sul bus e tempo due minuti già rischiamo la vita. L'autista pensa bene di prendere una curva salendo sul marciapiede. In circa 45 minuti raggiungiamo la nostra prima meta: Rabat. Tranquilli, tra cactus e terreni aridi abbiamo incontrato 4 gatti e una decina di persone dell'età! Media di 75 anni. Dopo aver fatto giusto un paio di scatti ci siamo dirette a Mdina. Ci hanno colpito i Bouganville e le porte colorate, ma le chiese tutte a pagamento! Nulla, ci convinciamo del fatto che Gesù non avrebbe mai valuto che noi pagassimo per entrare nella sua dimora, quindi spendiamo i nostri 5 euro per le vecchie prigioni di Mdina in cui sono state riprodotte le diverse metodologie di tortura.
Dopo questa inquietante esperienza ci è venuto un certo languorino...e Ari chiede "che ore sono?" . La risposta di Daniela è stata "28". Non chiedete perchè né per come...quindi via a pranzo! Scegliamo "La fontanella" ed ordiniamo le baguette farcite. Durante la permanenza, vedendo l'acconciatura di un cliente iniziamo ad intonare "sciolgo le trecce ai cavalli ...." chissà poi perché ! 
Non ci facciamo però spaventare ed ordiniamo le torte che arrivano in una generosa porzione, ma con solo due forchette. Ne richiediamo altre due ma il cameriere appare dopo mezz'ora esclamando "oh two forks, sorry!" noi aramai avevano finito il dessert, quindi ordiniamo i caffè. 
"Certo che ci lamentiamo sempre: è lungo, è corto, è strong..." ovviamente parliamo di caffè!  Dopo aver pagato, coda ai bagni che venivano lucidati dopo ogni persona entrata, da una signora che puliva la tavoletta del water sempre e solo con la stessa spugna tenuta gelosamente in mano senza guanti! 
Riprendiamo la nostra camminata invitando Serena a pronunciare Mdina come "emdina", così se ne esce Arianna: " hi! I am Dina". 
            Saliamo su un altro bus per raggiungere La Valletta, il cielo dovrà sempre più grigio e cupo e poco dopo, ci ritroviamo a saltare da un negozio all'altro per ripararci dalla pioggia (anche oggi le gioie le lasciamo agli altri). Cercare di tornare verso casa, ci accorgiamo di essere leggermente fuori rotta..tipo dall'altro lato dell'isola, unico mezzo disponibile: ferry to Sliema. Ma ANCHE NO. Torniamo in centro e Serena riconosce le scale (grazie al Signore nostro Gesù e alla nostra amata Vergine Maria). Autobus e hotel. Doccia e cena al " The Avenue" dove cera più bora che a Trieste grazie al condizionatore puntato proprio sul nostro tavolo. Cena a base di primi e pinguini.
Finalmente riusciamo ad andare a bere qualcosa al famoso e tanto atteso (perché ieri era chiuso) "Level 22 " da cui si vede praticamente tutta l'isola, ma al nostro arrivo troviamo delle transenne davanti alla porta! E NO !!! NOI NON CI ARRENDIAMO... Quindi mandiamo avanti la nostra cara coordinatrice Arianna che spavalda "possiamo ?" SILENZIO..... "volevamo andare al LIVEL .." (sguardo verso di noi...) "twenty two!!!" (corale). Sorseggiamo il nostro cocktail mentre osserviamo abbastanza attonite la "giovane" fauna femminile scatenarsi a ritmo di musica. Ben presto capiamo che s'è fatta 'na certa e leviamo le ancore. Ore 1.40 Arianna e Noemi dormono da mo, il blog sta smettendo di collaborare e noi ce andiamo sotto le coperte a sgranare il rosario pregando per il meteo di domani. Buonanotteeeee!!



mercoledì 28 settembre 2016

DOMINO LETTERARIO • Recensione: Coco Chanel di Giulia Ottaviano


Buongiorno lettori, finalmente dopo un periodo di pausa torno con la rubrica del Domino Letterario! La mia scelta di questo mese è stato Coco Chanel di Giulia Ottaviano.

Uno dei primi libri che scaricai sul mio kobo (gratuitamente ma edito Rizzoli) e che ho trovato casualmente sfogliando tra i miei libri per collegarmi al libro del Blog delle lettrici compulsive che aveva scelto in precedenza.

 Coco Chanel 
di Giulia Ottaviano

Ludovica ha una nonna molto particolare. Nonna Betty, nonostante gli anni, è ancora elegantissima, attenta alle mode e curata nelvestirsi e truccarsi; ogni sera sembra pronta per una festa di gala. Betty era una stilista affermata, e la sua linea Rose Garden è sempre stata di altissimo livello. Ora, però, la nonna mostra evidenti segni di debolezza e un giorno, quando Ludovica entra in camera sua, la scambia per una figura del passato, forse un’altra stilista. La nipote non può tacere: riporta alla madre l’accaduto e le analisi mediche rivelano che la nonna è malata. Ludovica fatica ad accettare il cambiamento, vorrebbe fingere che tutto sia come prima. Rivuole la Betty agguerrita e impeccabile, che non può più tornare. Soltanto diverso tempo dopo scoprirà che la nonna le ha lasciato un dono, un regalo tutto per lei: un abito splendido ancora da realizzare.


In realtà si tratta di un racconto di poche pagine, ed è davvero molto difficile recensirlo! Tra le righe di questo breve racconto scorgono Ludovica e la sua elegantissima nonna Betty, che un tempo faceva la stilista. Due vite legati dai preziosi ricordi d'infanzia, ma purtroppo la malattia della nonna le sta negando anche questi. Personaggi belli ed interessanti così come la trama delicata ed affascinante, queste poche pagine sembrerebbero quasi un'introduzione ad un bel libro di cui ho fantasticato proseguire nelle vicende perchè tutto resta in sospeso. Per quanto riguarda il titolo ho trovato molti commenti negativi, sì ammetto che sia un po' fuorviante, si tratta infatti di una parola d'ordine che utilizzavano Ludovica e sua nonna, a mio parere però si ricollega comunque al vero personaggio della stilista proprio perchè è questo l'argomento su cui è centrata la storia troviamo inoltre una tenera scena che rappresenta le due protagoniste unite da questa parola! Mi sarebbe davvero piaciuto leggere un seguito di questa storia così carina, per niente banale e scritta bene a mio parere. Penso che leggerò comunque un libro scritto da questa autrice! 
E' come se qualcuno avesse alzato il volume del silenzio dentro la stanza.
Vi invito a seguire tutte le tappe di questo Domino Letterario di Settembre perchè troverete tanti titoli interessanti e di ispirazione! Ecco tutto il calendario, a presto!



Diario di bordo - Giorno 2. Mareos

Ore 7.20 ci svegliamo. Di buon mattino scendiamo nella hall dell'hotel e qui un nuovo receptionist ci accompagna nella sala nella quale servivano la colazione. Fu così che cominciamo a sentire "hohomero,hohomero" (insomma anche Firenze a Malta).! Galvaniche ci armiamo di zainetto e con l'ansia di arrivare in ritardo al porto partiamo spedite (fortunatamente la colazione è rimasta nel nostro stomaco. Esatto, proprio dove l'avevamo lasciata poco prima). Dopo ben 40 minuti di ritardo e una coppietta di lumache di mare (che schifosi) è finalmente arrivato il "fantastico" e spericolato pullman. Ovviamente ci dirigiamo ai piani alti ma ben presto ci accorgiamo che non è stata proprio una genialata, visto che Dani a causa di una frenata stava volando giù e Noe ha rischiato di far cadere dal pullman il suo iPhone. Arriviamo a Sliema e saliamo su Captain Morgan e qui inizia il degenero: freddo, vento, zero WiFi, zero buffet, solo patatine (e pure a pagamento) e mal di mare a gogo! Il calvario è durato 2 ore, percepite come 6. Dopo diverse fermate per raccattare altra gente, possiamo dire che la nostra meta Comino Island, Blue lagoon ci ha ripagato della lunga attesa (e malessere). 

Ebbene sì cara Emma, oltre a fati scappare De Martino ti sei fatta scappare pure il paradiso (perché esiste e noi l'abbiamo visto)! Acqua cristallina, acqua cristallina ovunque. Scendiamo sulla spiaggetta (di 1x2 metri) e dopo aver steso i nostri teli XXL ( tranne una XS di Serena) ci siamo godute il sole e il mare.
 Il nostro relax viene interrotto da un soggetto interessante (con il piercing sulla lingua) che voleva venderci un' escursione, ma Daniela avrebbe voluto comprare direttamente lui. Dopo averci carinamente salutate con un "Buon divertimento", a turno, siamo scese in mare. Selfie stick o no-selfie stick ? Questo è il dilemma. Peccato che non ci si sia salvato nemmeno uno scatto. Sono purtroppo giunte le 16.30 ed è arrivato il momento da noi più odiato: risalire su sta cippa di "boat" ! Il viaggio di ritorno si è rivelato nauseabondo, per fortuna Sere e Dani collassano sul tavolino, Arianna testa all'indietro e bocca aperta e Noe occhi sbarrati causa lenti a contatto. Finalmente in lontananza "Terra, Terra!!!!", che Cristoforo Colombo levati ! Riprendiamo il tremendo bus con i tremendi lumaconi di mare (quasi sicuramente avevano litigato) e arriviamo all'hotel. Docce, capelli e via a cena al piano di sotto.

 Chiediamo qualche informazione al receptionist visto che il meteo di domani non è dei migliori, otteniamo una risposta alquanto imbarazzante della serie: fate come i maltesi (che caspita fanno i maltesi ?), guardate la pioggia dietro la finestra della camera. No grazie di gioie ne abbiamo già troppe ! Arianna ordina tre caffè LISCI e uno macchiato. Il cameriere appare perplesso e per due volte chiede: lisci ? What is lisci? Espresso ? Acconsentiamo e dopo essere andato nuovamente in Brasile a raccogliere i chicchi ce lo serve esclamando " 3 caffè lisci, ho imparato nuovo termine" . Le opere di bene facciamole sempre agli altri mi raccomando.! Il riassunto del resto della serata è: Paceville = bordello, Level 22 chiuso, nel dubbio ci consoliamo con le caramelle del minimarket. 





P.S. Arianna ha la pelle d'oca facile;
Serena ha scoperto che le caramelle le fanno passare il mal di testa; 
L'Arcadia vende uva frizzante, melone acido e un kiwi che non sapeva ancora di essere tale; 
Evitate come la peste bubbonica i commessi dell'Hard Rock. 
Cosa si farà domani? Stay tuned. 




martedì 27 settembre 2016

Diario di bordo - Giorno 1

Giorno 1

Arrivo un po` turbolento a Malta alle ore 14 ma il cielo non promette nulla di buono così come il tassista (vecchio e che guida sulla destra) che ci ha abbandonate sulla rotonda di fronte al nostro Hotel. 

Ore 14,15 in hotel ci accoglie Fiona che ci consegna le chiavi del nostro fantastico appartamento dove tra porte colorate e uno sciacquone che non funziona ci sistemiamo per poi andare a mettere qualcosa sotto le fauci nel ristorante dell'hotel con il 10% di sconto mostrando le chiavi alla cassa e senza dimenticarle sul bancone (non lasciatele alla Serena).

Ore 16 gli espressi non sono ancora arrivati e probabilmente sono andati a macinare il caffè in Brasile. Dopo di che siamo uscite alla ricerca di un adattatore per caricare i nostri cellulari nel piccolo negozio dietro l'angolo facendo amicizia con le ragazze che lo gestiscono. Il giro di perlustrazione ci ha fruttato un'escursione prevista per domani alle ore 9 (ahhhhhhhhhh [Maria vergine]) ma finalmente una gioia è comparsa nel cielo:l'arcobaleno. Anche se è durato poco, la pioggia è tornata a farci compagnia. Dopo vari tentativi di autoscatto e ragazzi fotobomber abbiamo capito che ci serviva un selfie stick. Ma dove potevamo trovarlo se non al negozio dietro l'angolo Mare&mare (o More&more????) . Siamo corse in camera a provarlo e cavoli...funziona!!!!





Nel frattempo Arianna e Serena scoprono che gli adattatori in realtà non adattavano una cippa. Dunque Daniela e Noemi sono tornate dalle socie del negozio che le aspettavano a braccia aperte precisando che il negozio chiude alle 21 (uniche clienti della giornata:noi) alla fine ciò che non si adattava era Arianna e la sua presa. Nel mentre Sere e Ari scoprono che lo sciacquone funziona solo utilizzando l'enfasi. Dopo tutto questo andirivieni, ci decidiamo a fare le docce e ad uscire (sotto la pioggia e senza ombrello, se non quello scroccato al Rokna hotel) a cena. Optiamo per "L'Ambasciata Veneziana" che ci colpisce per arredamento e menù. Il proprietario si dimostra subito cordiale e ...marpione al punto giusto da offrirci la seconda caraffa di vino. La cena è ottima e arrivate al dolce scopriamo che siamo sature di vino ed iniziamo a straparlare fino a quando brutalmente ci interrompono annunciando il compleanno (il secondo) del ristorante.




Tornando in hotel sempre sature di vino, Dani decide di acquistare delle sigarette presunte maltesi. Sale in stanza, ma si accorge di non avere l'accendino e nemmeno il gas per accendere. Cosí, con Noe, scende di nuovo e chiede al receptionist un "lighter"... Lui chiede al cameriere il quale le offre un FIAMMIFERO!
Si è fatta una certa, quindi si torna in stanza per scrivere il diario di bordo sorseggiando una tisana (acquistata nel minimarket sotto il nostro hotel dove 6 bottiglie di acqua vitasnella costavano ben 7 euro. Siamo matti ?). Non abbiamo lo zucchero, Ari si addormenta ogni 10 minuti, Noe continua ad aggiornare la sua storia di instagram, Serena chiede un aiuto disperato per continuare il diario di bordo e Dani non si sa bene cosa faccia, a parte prendere in giro tutte. Sarà il caso di dormire ? Domani ci aspetta .... Buonanotte!

giovedì 22 settembre 2016

RECENSIONE • Il filo rosso di Alessia Coppola


Buonasera lettori oggi è il primo giorno d'autunno e il freschino inizia a farsi sentire! Io però ho ancora la testa in ferie ed ecco finalmente che vi parlo di una delle mie letture di Settembre che mi hanno tenuta compagnia durante i giorni che ho passato nella bellissima Isola d'Elba. Sto parlando de Il filo rosso, (edito per la collana digitale e-lit di Harper Collins Italia) il primo Romance scritto da Alessia Coppola, autrice già famosa per il genere Fantasy. Ringrazio Harper Collins per avermi dato la possibilità di leggere questo ebook ed ora conosciamolo meglio nel dettaglio!


Il filo rosso
Alessia Coppola
Edito da Harper Collins Italia (29 luglio 2016)
Pagine 175
€ 3,49 ebook LINK AMAZON
Trama:
Non nasconderti dietro il destino. Quello lo costruiamo noi, con i nostri propositi e le nostre azioni. Secondo la leggenda cinese del filo rosso del destino, ognuno di noi nasce con un invisibile filo rosso legato al mignolo della mano sinistra: questo ci lega indissolubilmente a coloro cui siamo destinati. Tempo, spazio, circostanze non contano. Finché le anime sono in vita il filo le lega. Allyson non sa chi troverà in fondo al suo filo. È amareggiata, certa ormai che il vero amore sia solo una chimera, come quel dragone azzurro di cui favoleggiava l'amica cinese Lin Mei, e che avrebbe dovuto guidare la sua strada per la felicità mentre invece l'ha solo illusa. L'unica soluzione è cercare rifugio in quella stanza che profuma di trementina e ha i colori di una tavolozza d'artista.  Ally si fa curare dalla pittura, il suo primo amore, e chissà che cosa emergerà da quella tela, forse il futuro che lei desidera per se stessa...
E il primo libro che leggo di questa autrice che per la prima volta si avvicina al genere Romance e devo dire che non lo fa per niente male! Una storia dolce, piacevole a tratti ironica, che ho letto in poco tempo e che mi ha tenuta compagnia sotto l'ombrellone. Allyson, è una pittrice alla soglia dei trent'anni che non sa proprio cosa fare della sua vita. Ha una storia pressochè a senso unico e da tempo orami ha perso l'ispirazione abbandonando completamente la sua passione per la pittura. Saranno due gli incontri che in qualche modo contribuiranno a smuovere la vita di Ally: Gabriel, che la spronerà a riprendere a dipingere e Lin Mei una vecchia signora di Chinatown, che guiderà Ally verso il suo destino. 

Ma l'arte è un'amante volubile, se le si concede il cuore pretende l'anima

Il lato artistico ha reso caratteristica la storia insieme al sapore orientale che si respira e che ha donato alla storia un tocco di magia e antichità. Ho trovato splendido il mistero del destino, la leggenda di quel filo rosso che unisce Ally al suo bellissimo futuro...sarà il dragone azzurro a indicarle la strada! L'amore e l'amicizia sono due elementi chiave in questa storia. I personaggi sono molto veri, non c'è nulla di surreale nemmeno dove il destino (in cui io credo fermamente) e le coincidenze prevalgono; spesso infatti mi sono ritrovata a paragonare alcuni atteggiamenti e conversazioni dei protagonisti alla mia realtà e a quella dei miei amici.

Cosa racconta la leggenda?" "Essa ci suggerisce che ognuno di noi nasce con un invisibile filo rosso legato al mignolo della mano sinistra" Mi osservai la mano, immaginando quel filo. "Esso ci lega indissolubilmente a coloro cui siamo destinati. Tempo, spazio, circostanze non contano. Finché le anime sono in vita il filo le lega."

Ho amato e odiato Ally, il suo continuo farsi male stando con un ragazzo che non la ama veramente, il troppo pensare e ripensare a ciò che potrebbe essere per paura di soffrire di nuovo trascurando il bellissimo presente che ha di fronte. Ho appezzato però la sua crescita e cambiamento che ha avuto nella storia, si è svegliata ed è finalmente riuscita ad affrontare il suo Destino. Ci insegna che molto spesso ciò che ci fa paura è solo un modo per aiutarci a crescere e capire che al di là di quel muro c'è quello che abbiamo sempre cercato. Bellissime le ambientazioni che troviamo: San Francisco, Cina town; ho adorato anche i riferimenti culturali, all'arte, ai libri.

Di quel Quartiere amavo la Green Apple, una libreria con una tenda spiovente verde bottiglia. Mi fermavo spesso a spulciare tra i vecchi vinili e libri usati di cui pochi si prendevano cura. Avevano un fascino esclusivo, attribuito al tempo e dai vari passaggi di proprietà

L'autrice scrive in modo semplice e molto scorrevole, si legge infatti molto velocemente le descrizioni sono belle anche se a volte le ho trovate un po' troppo elaborate, nonostante questo e pur non avendo mai letto altro di Alessia Coppola ho apprezzato molto questo suo Romance che non cade troppo nello sdolcinato e che mi sento di consigliare a chi ha voglia di una storia poetica e delicata!



GIVEAWAY DELL'ESTATE - Ecco i Premi, Gelati e autori

Buongiorno lettori ecco i pacchetti/gelato in premio con il nostro super Giveaway dell'Estate! Questi pacchetti sono ricchissimi...ma vi sveleremo solo i nomi degli autori che vi doneranno uno dei loro libri. Sono tutti davvero belli ma quale è il vostro preferito?









mercoledì 21 settembre 2016

NEWS in LIBRERIA ♦ Ci proteggerà la neve di Ruta Sepetys.


Buon pomeriggio lettori è con grande gioia che vi annunciamo l’uscita in libreria da domani 22 settembre del nuovo intenso romanzo di Ruta Sepetys, Ci proteggerà la neveDopo lo straordinario successo di Avevano spento anche la luna, questa autrice bestseller torna a raccontarci una pagina dimenticata della storia: lituani, polacchi, prussiani, per la prima volta insieme, in fuga verso la salvezza.

Un romanzo che dà voce a una pagina dimenticata della
storia: il viaggio della nave tedesca Gustolff per portare in
salvo migliaia di esuli durante l’avanzata russa.

«Ancora una volta, Ruta Sepetys dà voce a intere
popolazioni perse nelle crepe della Storia.»
The New York Times


Ci proteggerà la neve 
di Ruta Sepetys

Narratori Moderni
PP 368 
€ 16,90 Link Amazon

Joana ha 20 anni ed è fuggita dal suo paese, la Lituania. È fuggita da una colpa a cui non riesce a dare voce. Ma ora davanti a sé ha una distesa di neve e un nuovo nemico: è il 1945 e il Terzo Reich è invaso dai russi. Lei non può che scappare verso l’unica salvezza possibile: una nave pronta a salpare nel mar Baltico. Il porto è lontano, chilometri e chilometri fatti di sete e fame. Accanto a lei ci sono altre anime in fuga: Emilia, una ragazza polacca che a soli 15 anni aspetta un bambino, e Florian, un giovane prussiano che porta con sé un segreto inconfessabile. I due hanno bisogno di Joana. Perché la ragazza sa che non si finisce mai di combattere per la propria vita, ed è pronta ad affrontare ogni ostacolo. Finché guardando in alto vedrà un cielo infinito pieno di neve, il suo candore le darà la forza per non
arrendersi.
Appena uscito, Ci proteggerà la neve è salito in vetta alla classifica del «New York Times». Dopo lo straordinario successo di Avevano spento anche la luna, oltre 100.000 copie vendute in Italia, Ruta Sepetys torna a raccontarci un episodio veramente accaduto che dà voce a una pagina dimenticata della storia: lituani, polacchi, prussiani, per la prima volta insieme, in fuga verso la salvezza. Passati e persecuzioni diversi uniti dal sogno per la libertà. Un libro sul coraggio, sui segreti che danno la forza per lottare, sulla speranza che è in grado di scalfire anche il muro più alto fatto di odio e paura. 



L'AUTRICE
Ruta Sepetys è nata negli Stati Uniti da una famiglia di rifugiati lituani la cui storia ha ispirato il suo primo romanzo, il bestseller Avevano spento anche la luna (Garzanti, 2011). Con Garzanti ha pubblicato anche Una stanza piena di sogni (2013). Vive nel Tennesse con la
sua famiglia.