mercoledì 29 luglio 2015

SEGNALAZIONE Love & the city di Lidia Di Simone

 Buon pomeriggio a tutti lettori, oggi voglio parlarvi di un bel libro fresco e moderno si intitola Love & the city (L'amore ai tempi dell'Expo), è uscito il 31 marzo per Mondadori, è un romance, ma non solo, perché la trama è ricca di colpi di scena e persino di un piccolo thriller.
La costruzione di un amore è simile a quella di un grattacielo:
ogni passo, una vertigine... 
Il primo romanzo femminile ambientato nel mondo delle archistar, tra la Milano dell'Expo, Londra e Shanghai 

Non so più dove sono, ma so con estrema precisione
dove si trovano le sue dita, dove il palmo della sua mano si
poggia su di me mandandomi in estasi, fino a farmi
decollare sopra il cielo di Londra..."

TRAMA Amanda, detta Maddie, non ha ancora trent’anni e un corpo da atleta. Lo era davvero, fino a pochi anni fa, quando un SUV l'ha investita, una sera, mentre si allenava, mettendo fine alla sua carriera. Maddie era l’astro nascente delle Olimpiadi di Londra, dove secondo tutti i pronostici sarebbe arrivata sul podio più alto: purtroppo, invece di correre gli 800 come una gazzella, ha dovuto prendere in mano la sua vita e giocare una nuova mano con le carte che il destino le ha riservato. Si è laureata in architettura e adesso sta per iniziare una nuova carriera – anche se per ora solo come stagista – in un prestigioso studio londinese (che somiglia molto a quello di Norman Foster, affacciato sul Tamigi). Qui Maddie incontra due persone che cambieranno il suo destino: la cinese Eli Ching, che commissiona agli architetti inglesi un nuovo quartiere da costruire a Shanghai, e il superboss dello studio, archistar acclamata, scozzese burbero almeno quanto affascinante: il suo nome è Alistair Wolf, Mr Wolf…
Maddie ancora non sa quante sorprese le riserva la sorte, quali emozioni possano palpitare dietro le pareti di cristallo dello studio Wolf, quanto il lavoro e i sentimenti somiglino alla corsa: devi allenarti, e crederci davvero, per arrivare alla meta. Dalla timidezza nascosta sotto i suoi jeans da brava ragazza a un tailleur di Gucci mozzafiato, dall’incredibile incontro al buio al 68° piano di un grattacielo in costruzione, alla Cina, Maddie entra in un turbine di emozioni difficili da controllare. Solo allontanarsi può chiarirle le idee. E sarà a Milano che Maddie approda, nella città dove fervono i lavori per l’imminente Expo 2015, alla ricerca delle proprie radici italiane e di un nuovo equilibrio. Ma con Mr Wolf è sempre come stare su una trave sospesa nel vuoto, e senza nemmeno il casco da cantiere… Le emozioni fortissime di un’attrazione pericolosa si uniscono alla fiaba di una ragazza coraggiosa, che non si arrende anche quando tutto sembra perduto.
Al suo esordio narrativo, Lidia Di Simone ci regala una commedia romantica e freschissima, come la sua protagonista, anticonformista e piena di energia, tra lo skyline di Londra e quello, ogni giorno nuovo, della Milano dell’Expo, con i suoi scandali e i suoi sogni.


Omnibus, pag. 450, prezzo 17,50 euro – Link Amazon, Disponibile anche in ebook



Info:
info@lidiadisimone.it


Lidia Di Simone, abruzzese, vivo a Milano dove lavoro come caporedattore per il magazine “Focus Storia” e per la rivista di storia militare “Wars”.
Sono giornalista professionista da oltre vent’anni, sono stata caporedattore del mensile “Biografie” e del teen magazine “Topgirl”, ho collaborato con settimanali d’attualità, femminili e mensili di viaggio, con quotidiani e inserti di economia, ho fatto la cronista di nera e la giornalista musicale, sono stata responsabile della redazione spettacoli, autrice televisiva e curatrice di guide culinarie, ho scritto di gossip e costume, di cinema e sentimenti, di abiti griffati e divi capricciosi. Sono appassionata d’arte, di mostre e musei.




Undicesima tappa del Blogtour: "Il Creasogni", di Simone Toscano GLI ESTRATTI - Seconda parte.

Eccomi qua ad ospitare l'undicesima tappa del Blogtour: "Il Creasogni", di Simone Toscano. Se seguirete e avrete la pazienza di arrivare fino in fondo a questo Blogtour potrete aggiudicarvi una delle sei copie in palio! Che aspettate??




Regolamento BlogTour: 
1. Commentare tutte le tappe del BlogTour lasciando la vostra mail;
2. Mettere "Mi Piace" alla pagina Facebook del libro "Il Creasogni";
3. Unirsi ai lettori fissi di tutti i blog aderenti l'iniziativa;
4. Condividere tutte le tappe sui vostri social;
5. Chi avrà seguito il regolamento fino alla fine e avrà sognato con noi potrà vincere una delle sei copie del libro in palio;

I vincitori dei due giveaway verranno estratti tramite random ( saranno pubblicati i video nella tappa del 3 Agosto)

Se siete nuovi, siete ancora in tempo per partecipare! ;) 



GLI ESTRATTI: SECONDA PARTE


La luce arrivò, anch’essa d’improvviso, fino quasi a essere più forte del sole che pure là fuori oramai picchiava duro. «Signore e signori, benvenuti al Circo Dupónn!», annunciò una voce squillante.
«Il domatore!»
Ed eccolo entrare al rullo di tamburi. Elegante, tanto che anche i suoi passi sembravano sfiorare appena la pista. Al suo fianco un leone, il più grande di questo angolo di mondo. Camminava dolcemente, ammansito come se quell’uomo – così gracile e minuscolo al confronto – avesse la possibilità di controllare la mente del «Re», indiscusso, degli animali. Il pubblico smise di ridere, di parlare, di gridare, di battere le mani. Forse persino di respirare. 
Uno spettacolo che attimo dopo attimo si fece più imponente, con quelle fiere che si muovevano, ringhiavano, svenivano a terra e subito si rialzavano a un gesto, uno sguardo, un colpo di frusta del domatore. Che fece sedere tutti gli animali sulle loro seggiole speciali: chi più in alto, chi meno, chi vicino, chi lontano. Poi mise il leone al centro, lo guardò negli occhi e sferrò una scudisciata fortissima nel-l’aria con la sua frusta: «Sciacc!».
«Grrrr», l’animale lanciò un ruggito che risuonò nel silenzio del tendone.
Qualche bambino scoppiò a piangere. Ma era un pianto morto in gola, secco, con le lacrime che scendevano giù per la paura, e il mento e il labbro inferiore che tremavano. 
Il domatore raddrizzò la schiena ancora di più, sollevò il mento, piegò gli angoli delle labbra all’ingiù e alzò un sopracciglio. Poi si girò verso la folla, alzò le braccia sopra la testa e incominciò a battere le mani con un ritmo cadenzato.
«Bam… bam… bam…».
E così, prima qualche adulto, poi anche i bambini, uno dopo l’altro, iniziarono a seguirlo, a martellare le mani anche loro, e qualche sorriso qua e là ricomparve, fece di nuovo capolino, come anche le grida, le urla, gli scherzi, e quel clima di euforia che contagiò nuovamente tutti, nel giro di pochi secondi.
I tamburi ricominciarono a rullare, il ritmo saliva, finché… «Bum!».

Tutti capirono: era giunto il momento. Il domatore fece mezzo giro su se stesso, offrendo al pubblico il profilo. Poi mise il palmo della mano di fronte agli occhi del leone, come a volerlo calmare. Fece un passo e avvicinò ancora più le mani alla sua bocca, a quelle «fauci».
«Ma che fa? Lo mangerà!», pensarono tutti. 
Lui no. Anzi, poggiò la punta delle dita proprio su quelle fauci, come se volesse far ingoiare una pastiglia a un bambino. 
E le aprì! 
Sì, aprì la bocca del leone, la spalancò, con una facilità inimmaginabile, come se quello fosse incantato da tanto coraggio. Fu un attimo, e il domatore mise la testa dentro. «Guardi SignorEttore!», sussurrò Catello sgranando gli occhi di fronte a tanta magia.
Il domatore allargò le braccia, mentre rimaneva lì, tra i denti del leone. «Guardate di cosa sono capace, ho vinto!», sembrava dire. 
Tirò fuori la testa, richiuse la bocca. Fece una carezza all’animale, come si fa con un cagnolino. Poi un passo indietro, di nuovo una mezza torsione del corpo, verso il pubblico. E l’inchino.
Il tendone scoppiò in un applauso fortissimo, fatto di grida di giubilo, di sorrisi, di sguardi d’ammirazione. Qualcuno salì in piedi sulle seggioline, qualcun altro decise di avvicinarsi il più possibile alla pista, quasi a volerlo toccare per dire «è vero, il domatore esiste davvero!».
Fu un fragore così forte che l’avrebbero potuto sentire anche a miglia e miglia di distanza. 
Lo spettacolo proseguì per ore, finché il pubblico uscì, con il cuore ancora in gola.




Una pausa, e poi l’attacco. «Ma lei, ha mai sognato?», chiese nuovamente.

La Battistelli sbiancò in volto. «SignorEttore…», provò a difendersi. Ma senza successo, perché mentre tentava di costruire una difesa, le arrivò addosso un nuovo affondo.
«Glielo chiedo perché a volte, quando parliamo, mi viene da pensare che lei di sogni non se ne intenda molto… o sbaglio?».
A queste parole la donna cambiò un’ultima volta colore. D’un tratto si fece scura in volto, come se una vita intera le fosse corsa incontro per poi caderle davanti, sprofondare in una buca apertasi d’improvviso.
Il silenzio attraversò la stanza, spingendo quel vuoto fin dentro i suoi occhi, scuri come la pece.
«Io… non… non…».
Si voltò all’improvviso e corse via, senza riuscire a dire altro. La sua mano scivolò veloce sulla maniglia e i piedi anche scivolarono fuori, prima l’uno e poi l’altro.
«Sbam! La porta si chiuse alle sue spalle.
Ettore cercò di andarle dietro, ma lei si era già dileguata. Nulla. Non un’ombra, non un rumore, non un filo d’erba calpestato: se n’era andata, scappando via con quel buio negli occhi. Neppure Cerino – con il naso incollato a terra – riuscì a trovarla.
«Ho sbagliato», disse a mezza bocca Ettore.
«Ho sbagliato ancora, come ogni volta che…», poi la sua voce si affievolì, come i ricordi lontani che d’improvviso erano tornati a popolargli la mente. E si lasciò andare, crollando esausto con le spalle poggiate alla parete esterna della casa, quasi avesse bisogno di un muro a protezione, per non essere assalito alle spalle, dalla vita e dai pensieri.
«Perché, Cerino, perché ho fatto andare via anche lei…».
Gli occhi si riempirono di lacrime. Lacrime che venivano dal passato, da prima, molto prima di quel giorno di nonsisaquando e nonsisacome in cui era arrivato in paese.

 
Ben presto si fecero le sei della mattina: l’ora della sveglia della «piovenica».
Piovenica era il nome che a Mangiatrecase oramai si usava per indicare la domenica, perché inspiegabilmente da qual-che anno – un numero di anni che nessuno ricordava più – quel giorno incastonato tra il sabato e il lunedì era diventato, per definizione, un giorno di pioggia. E così qualcuno in paese si era preso la briga di coniare un nome per quelle ore tanto agognate durante la settimana: «piovenica», la domenica piovosa.          
Anche in primavera o in estate, quando pure il clima avrebbe dovuto essere più clemente, bisognava rassegnarsi e concentrare tutto – le gite in campagna, i giochi e le passeggiate sottobraccio con gli anziani – al sabato, oppure posticiparle al lunedì mattina perché, cascasse il mondo, ogni piovenica la pioggia faceva sentire la sua voce.   
Dunque con il tempo in molti avevano imparato la lezione e avevano iniziato a rimanere a casa – per il consueto riposo settimanale – di lunedì, dedicando invece la piovenica al lavoro, seppur blando. Una «inversione di giorni», insomma.       
Per Ettore la piovenica era la giornata più dura della settimana, interamente dedicata a un’attività tanto complicata quanto delicata: il giro di riparazione dei sogni.      
Da qualche tempo aveva infatti capito che alcuni sogni avevano bisogno di essere «rivisti», studiati per bene e poi «riaccordati», come fossero un grosso strumento difficile da suonare se non si è esperti.


"A volte non ci si accorge di quanto sia repentino il passaggio dalla bellezza del giorno all’oscurità del buio; bastano pochi minuti e quegli stessi prati che poco prima eravamo noi a dominare, con i passi che schiacciavano le foglie, al calare del sole prendono loro il sopravvento. Sono loro a dominare, dopo il tramonto. Sono loro a farsi sentire, con quei rumori aspri e assordanti che, alla luce, non avevamo notato. Sono loro a chiederci di rimanere in silenzio ad ascoltare"



Camminarono per non meno di tre ore, in aperta campagna. Erano esausti. Poi, finalmente, ’elefante si fermò per mangiare un po’ di frutta dagli alberi.
«Mangiamo anche noi?», chiese la bambina, affamata.
«Sì, ottima idea Melissa», rispose l’uomo, tirando fuori dalla borsa quel poco cibo che era rimasto, biscotti e pane raffermo. Li diede alla bambina, poi si mise in un angolo, aprì di nuovo la borsa e incominciò a lavorare.
«Che cosa sta facendo?», chiese Melissa incuriosita, vedendolo armeggiare.
«Beh, sto creando…».
«Creando? Ma che cosa crea, se io non vedo niente?».
«Non puoi vederlo ma…. Sto preparando un sogno».
«Un sogno? Ma… i sogni si fanno di notte, mica si preparano!», rispose lei, un po’ stupita, un po’ disincantata.
«Questo lo dici tu… ti assicuro che i sogni, come questo qui, si possono preparare… è difficile, è vero… però si può fare… ed è anche bellissimo», disse Ettore mentre – con la lingua tra i denti – cercava di avvitare il sogno proprio in quel punto così difficile da stringere, come se si fosse incastrato qualcosa, inceppato un ingranaggio.
«Ah, ecco qui, finalmente si è sbloccato!», esclamò.
«È pronto!».
«Ma cosa?».
«Un sogno, te l’ho detto…», disse lui, come se fosse assurdo che qualcuno potesse non credergli.
«Ma io non ho mai sentito di nessuno che…».
«Che crea i sogni, lo so Melissa», intervenne lui, «e infatti solo due… ehm, solo io li riesco a vedere, da sveglio, e li posso costruire, questi sogni… eh eh eh», continuò, avvicinandosi
a un albero sul ciglio della strada e armeggiando tra i rami.
«Ecco, lo lascio proprio qui, in bella vista, non si può mai sapere, magari torna utile».

Le stelle dello spettacolo, stavolta, furono però gli acrobati. Due, un ragazzo e una ragazza. Altezza media e fisico scolpito da anni di esercizi lui, aggraziata ed elegante lei. Leggeri, eterei, eppure allo stesso tempo possenti, pronti a incrociare le mani e a farsi forza, uno con l’altro. Come due innamorati.
Tutti pensarono che quella coppia fosse unita anche nella vita, nei sentimenti. Non ce n’era prova, ma non poteva essere diversamente – sussurrava il pubblico –, impossibile altrimenti trovare tanta sintonia di gesti e di sguardi, riuscire a parlare lo stesso linguaggio, le stesse parole, pur essendo
due persone diverse.
C’è solo un’anima al mondo con cui è possibile trovare quella sintonia, con cui poter volare da una stella all’altra, inseguendo i propri sogni, senza cadere giù. E loro si erano trovati.
Imbracciarono le funi e si arrampicarono su, a qualche decina di metri d’altezza, fino ad arrivare ai loro trapezi.
Finirono la loro esibizione calandosi da una di quelle funi, lentamente, con quei modi aggraziati, dolci, facendo scivolare via le mani una dopo l’altra, fino ad arrivare a terra. Un inchino, e poi corsero via, quasi danzando. Applauso.



Non perdetevi la prossima tappa sul blog di Sara, Ladra di Libri con la Recensione!!


Precedenti tappe

sabato 11 luglio 
Parliamo di libri 
L'autore 

lunedi 13 luglio 
 La ragazza che annusava i libri 
La cover 

mercoledi 15 luglio 
Libropatia 
La trama 

giovedi 16 luglio 
blog: L'amore per i libri 
I° Giveaway 

sabato 18 luglio 
Pausacaffè 
Il protagonista 

lunedi 20 luglio 
Il libro che pulsa 
I personaggi 

mercoledi 22 luglio 
Viaggiatrice pigra 
I° parte estratti 

giovedi 23 luglio 
Il salotto dei libri 
II° Giveaway 

sabato 25 luglio 
Questione di libri 
Primo capitolo 

lunedi 27 luglio 
Relitto e fastigio 
L'ambientazione 

L'attuale

mercoledi 29 luglio 
Libri che porto con me 
II° parte estratti 

Prossime tappe

giovedi 30 luglio 
Ladra di libri 
La recensione 

sabato 1 agosto 
La ragazza che annusava i libri 
Il booktrailer 

lunedi 3 agosto 
Parliamo di libri 
Estrazioni Giveaway


venerdì 24 luglio 2015

Un libro per eliminare lo stress, L'album della Mindfulness di Emma Farraron

Adorabili illustrazioni che mi hanno subito colpita, adoro questo stile e la sua creatività!

Con la vita frenetica che si conduce in città le occasioni per rilassarsi sono sempre di meno. Spesso manca il tempo per dedicarsi ai propri hobby o per praticare dello sport e quasi sempre siamo inseguiti da telefonate, messaggi e notifiche che non ci concedono un momento per ritrovare la quiete di cui ognuno di noi avrebbe bisogno. Questo libro nasce dall’esperienza dell’autrice nel campo della Mindfulness – un fenomeno sempre più diffuso anche in Italia – e dalla consapevolezza che, se le piccole attività manuali sono uno dei migliori rimedi contro lo stress, colorare è una delle più efficaci. Da immagini più semplici a trame più complesse, con L’album della Mindfulness chiunque potrà allontanare lo stress in modo semplice e duraturo.



Emma Farrarons
L’ALBUM DELLA MINDFULNESS
Immagini da colorare per rilassarsi e vincere lo stress

Titolo orig.: The Mindfulness Colouring Book
Pagine: 208
 Prezzo: 10,00 Euro  
 Dagli Stati Uniti all’Inghilterra, dalla Francia alla Germania,
gli album da colorare sono un fenomeno editoriale inarrestabile
Un modo semplice e divertente favorire il rilassamento e la meditazione,
 per «pulire» la mente e dare sfogo alla propria creatività

Emma Farrarons è una delle più promettenti illustratrici francesi. Nata nelle Filippine, è cresciuta a Parigi e ha studiato in Scozia e in Svezia, sviluppando un interesse particolare verso tutto ciò che riguarda i disegni di trame, motivi e arabeschi. Dopo essersi trasferita a Londra, dove vive tutt’ora, ha cominciato a interessarsi alla Mindfulness e con il passare del tempo ha cominciato a immaginare un progetto che mettesse in comunicazione queste sue grandi passioni. Ha esposto i propri lavori in alcune delle più prestigiose gallerie inglesi e ha ricevuto gli elogi della critica per i suoi volumi di grafica e design. L’album della Mindfulness è il primo libro di Emma Farrarons a essere pubblicato in Italia.





giovedì 23 luglio 2015

SEGNALAZIONE • Ricomincio da te di Barbara Graneris

Buonasera a tutti oggi vi voglio fare una segnalazione di un libro uscito l'1 Luglio ed è autopubblicato, si tratta di Ricomincio da te di Barbara Graneris, ha una copertina estiva che mi piace molto, ma ecco qua sotto qualche dettaglio in più...che ne pensate?

  • Titolo: Ricomincio da Te
  • Autore: Barbara Graneris
  • Formato: Formato Kindle
  • Lunghezza stampa: 117
  • Editore: Barbara Graneris (Pubblicazione 1 luglio 2015)
  • Link Amazon
  • Pagina Facebook 

TRAMA 
Luce sta affrontando un periodo difficile della sua vita. E' preda di attacchi di panico e non riesce ad allontanarsi da casa. La vita l'ha messa a dura prova da quando Andrea, suo migliore amico e anima gemella, l'ha lasciata. Non riesce a riprendersi, ma è proprio Andrea che in sogno le dà la forza di riprovarci, così comincia ad andare dal Dr. Menotti. Ripercorre la sua vita, le sue gioie e i suoi dolori e quando lo psicologo le dice di scrivere una lista dei desideri e di iscriversi al corso di chitarra, lei resta completamente perplessa. Ma non sa che la vita le riserva ancora delle sorprese, e che Diego, il maestro di chitarra, riuscirà a farle riavere il sorriso.


mercoledì 22 luglio 2015

DOMINO LETTERARIO • Recensione L'incanto delle piccole cose di Ilaria Palmosi

Oggi vi do il buongiorno con con la terza recensione per la rubrica DOMINO LETTERARIO. 
La presente rubrica è in collaborazione con altri blogs che vi consiglio di visitare assolutamente.

I blog con cui collaboro sono:
- Everpop di Luigi e Il salotto dei libri di Simona il 23 luglio 
- Lettere d'inchiostro di Caterina e Oltre Yume di gemma il 24 luglio 
- Le recensioni della libraia di Virginia e La Rapunzel dei libri di Rosalba il 25 luglio 
- Questione di libri di Clarissa e Leggere è un modo di volare senz'ali di Ale Pedace il 26 luglio 
- Leggendo Romance di Deborah e Parole al vento di Kia  il 27 luglio 
Devilishly Stylish di elisa e On Rainy Days di Federica il 28 luglio.



Secondo questa rubrica, viene stilata una classifica di partecipazione. Il primo blogger sceglie un libro qualsiasi e chi lo segue deve scegliere un libro che abbia qualcosa in comune con questo, come, per esempio, copertina, tema, genere, etc..
Questa volta sono stata io a scegliere per prima il libro e la mia scelta è stata un libro a cui tengo particolarmente per il messaggio che mi ha lasciato,“L'incanto delle piccole cose” dell'autrice italiana Ilaria Palmosi che ho avuto il piacere di conoscere.  Un libro pubblicato dalla collana BookMe di DeAgostini
TRAMA: Doralice Incanto è una giovane laureata in filosofia. Ha lo sguardo tagliente, il cuore pieno di spifferi e in testa un groviglio indomabile di ricci e di pensieri. Mentre studia per il dottorato e per diventare insegnante, si mantiene collezionando lavoretti da poco.E intanto aspetta senza sperarci che l’uomo dei sogni bussi alla porta. Tra cani da portare a spasso, Aforismi da rimuginare e le solite rogne con il padrone di casa, le giornate volano via e l’umore oscilla tra temporali e schiarite. Fino a quando nella sua vita si apre un varco, uno spiraglio fortuito nel quale si intrufolano due persone speciali: Beo, un bimbo di cinque anni che vive solo con il papà, e Gilda, un’anziana scrittrice stravagante e burbera che da due decenni si rifiuta di uscire di casa. Come per una magica alchimia, l’incontro tra Lice, Gilda e Beo scioglie il ghiaccio delle rispettive paure, segreti e dolori vengono a galla, e tutto quello che sembrava impossibile diventa a poco a poco realtà. E mentre un amore difficile sgretola apparenti equilibri, anche i rimpianti di Gilda, vasti e antichi come montagne, cedono il posto a una nuova occasione di felicità. Con una penna ironica e leggera, Ilaria Palmosi celebra la poesia delle piccole cose e degli incontri che possono cambiare una vita. Regalandoci tre personaggi capaci di lasciare il segno nella memoria e nel cuore.

RECENSIONE:
Piccoli gesti che nascondono un grandissimo messaggio per me molto speciale. Tra le righe di questa meravigliosa storia ho trovato la semplice quotidianità ma anche argomenti difficili e delicati che vengono trattati in modo splendido. Beo, Doralice, Gilda. Tre generazioni diverse che si scontrano, si incontrano. L'ingenuità e la spensieratezza di un tenerissimo bambino di 5 anni, la testa complicata di una giovane ragazza alle prese con la crisi e l'amore, una stramba anziana scrittrice che porta un peso sul cuore. Una grande amicizia che li unisce. Ho adorato le lettere del passato di Gilda tra i capitoli, davvero toccanti; un personaggio davvero importante, che fa da mentore alla vita di Doralice.

Io non lo so come ci si senta da anziani, ma credo che i bambini e i vecchi si assomiglino un po'. Vivono senza sovrastrutture e senza pretese , solo che i primi hanno lo sguardo puntato in avanti, i secondi dietro la testa, con la malinconia che li afferra a tradimento, con i rimpianti e la nostalgia.

In questo libro si nota perfettamente come può esistere l'amore materno anche tra persone che non hanno parentela. Un libro che mi ha fatta ridere, commuovere, emozionare e mi ha lasciata con un sorriso...d'incanto. Una storia semplice ma particolare e d'effetto che non cade mai nel banale. Ho sempre pensato che il bello di questo mondo siano le piccole cose ecco perchè mi voglio fermare e assaporare tutti i sorrisi, i fiori, gli abbracci, gli sguardi, i gesti e i tramonti. Perchè in mezzo a tanto schifo ci sono alcune cose per la quale vale la pena fermarsi e guardare. 
Insomma questo libro mi è piaciuto molto e ve li consiglio vivamente!

Prendi la pizza tutte le volte che ne hai voglia e, quando sei triste, balla. Colleziona bei film e leggi con la curiosità dei bambini, perché le storie fanno girare il mondo. E concediti di ridere spesso: è tutta salute. Ringrazia ogni giorno per il caffè del mattino, per il sole che ti scalda i pensieri. E se l’amore arriva, spalanca le braccia e lascialo entrare.




martedì 21 luglio 2015

SEGNALAZIONE • La Figlia della Vendetta di Giada Bafanelli

In questa caldissima serata d'estate vi voglio fare una bella segnalazione, si tratta di un romanzo uscito il 29 Marzo che è stato pubblicato su Amazon e sugli altri store: "La figlia della vendetta", il romanzo d’esordio di Giada Bafanelli! La copertina e la trama sono molto intriganti, e voi che ne dite?


La voce di Sváva era forte e cristallina, e la valchiria non tentennò neanche per un attimo. Brunilde si sentì riempire il petto di orgoglio: era fiera di lei e di tutte loro, ed era fiera di morire al loro fianco.


Titolo: La figlia della vendetta
Autore: Giada Bafanelli
Prezzo: 1,49 (ebook)
Editore: Autopubblicato
Data di pubblicazione: 29 Marzo 2015
Pagine: 197

Trama: Una profezia di morte scuote Asgard dopo secoli di pace: qualcuno tradirà gli dei, e scorrerà il sangue di molti innocenti. Mentre Loki viene additato come traditore e Idun si trova invischiata negli intrighi di una corte di cui non le importa nulla, le valchirie, guidate dalla coraggiosa Brunilde, escogitano in segreto un piano per fuggire dalla città degli dei. E Sif, divisa tra l’amore nei confronti di chi l’ha salvata e il desiderio di vendetta, rischierà di cambiare per sempre il destino degli Æsir.
L’autrice: Giada Bafanelli ha 27 anni e adora inventare e scrivere storie, perdersi tra le pagine dei libri e comporre melodie medievaleggianti.
“La figlia della vendetta” è il suo romanzo d’esordio.
Gestisce il blog letterario Pagine Magiche