Il nome di Matteo Bussola mi era sconosciuto fino all'anno scorso, quando una mia cara amica mi invitò alla presentazione che fece l'anno scorso presso Macondo bibliocafè di Bergamo. Vi anticipo già che mi sono così affezionata ai suoi racconti tanto che ho inizato a seguirlo sulla sua amata pagina facebook, dove ancora adesso continua a scrivere episodi della sua vita. Ora però ve lo faccio conoscere anche a voi!
Il respiro di tua figlia che ti dorme addosso sbavandoti la felpa. Le notti passate a lavorare e quelle a vegliare le bambine. Le domande difficili che ti costringono a cercare le parole. Le trecce venute male, le scarpe da allacciare, il solletico, i «lecconi», i baci a tutte le ore. Sono questi gli istanti di irripetibile normalità che Matteo Bussola cattura con felicità ed esattezza. Perché a volte, proprio guardando ciò che sembra scontato, troviamo inaspettatamente il senso di ogni cosa. Padre di tre figlie piccole, Matteo sa restituirne lo sguardo stupito, lo stesso con cui, da quando sono nate, anche lui prova a osservare il mondo. Dialoghi strampalati, buffe scene domestiche, riflessioni sottovoce che dopo la lettura continuano a risuonare in testa. Nell’«abitudine di restare» si scopre una libertà inattesa, nei gesti della vita di ogni giorno si scopre quanto poetica possa essere la paternità.
Racconti di vita, piccoli stralci di quotidianità che attraversano le stagioni e ci fanno conoscere una splendida famiglia, quella di Matteo Bussola. Dialoghi esilaranti con le persone che Matteo incontra tutti i giorni oppure con le figlie che crescendo ci fanno conoscere il mondo attraverso i loro modo buffo e gli occhi ingenui che solo i bimbi hanno. Il tutto si alterna a degli episodi che ti spiazzano, che fanno riflettere, il lavoro da freelancer, incontri quotidiani dal dottore, a scuola o in edicola.
"Nella mia vita insonne io sono: padre, figlio, amico, cuoco, chitarrista, giardiniere, disegnatore, amante, lavatore di piatti, costruttore di torri coi cubetti e un mucchio di altre cose, tutti i giorni e non sempre in quest'ordine Ma ho scoperto che la prima cosa è l'unica che mi contenga per intero. Tutti i giorni imparo da quella e ogni lezione che imparo alimenta tutte le altre. Le mie figlie alimentano me e mi ricordano che essere padre significa vivere in bilico tra la responsabilità e l'abbandono, tra la forza e la tenerezza. E che questo vale per tutto"
"Nella mia vita insonne io sono: padre, figlio, amico, cuoco, chitarrista, giardiniere, disegnatore, amante, lavatore di piatti, costruttore di torri coi cubetti e un mucchio di altre cose, tutti i giorni e non sempre in quest'ordine Ma ho scoperto che la prima cosa è l'unica che mi contenga per intero. Tutti i giorni imparo da quella e ogni lezione che imparo alimenta tutte le altre. Le mie figlie alimentano me e mi ricordano che essere padre significa vivere in bilico tra la responsabilità e l'abbandono, tra la forza e la tenerezza. E che questo vale per tutto"
Non é una storia banale e nemmeno niente di ecclatante, ma semplice vita di tutti i giorni di un padre che ama le sue figlie e sua moglie. Una lettura piacevole che consiglio a chi ha bisogno di sorridere teneramente. L'autore anche se ha spopolato nel mondo di Facebook, è un padre umile che, al momento della dedica all'interno del libro mi ha ringraziata.
Voglio salutarvi con un grande GRAZIE per avermi seguita, supportata, letta, fatto compagnia! Per il prossimo anno avrò una nuova filosofia con il blog ma che vi spiegherò con calma, tante idee e novità..nel frattempo vi auguro una bellissima fine di questo 2017 e un inizio ancora migliore!
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