Buongiorno lettori oggi vi lascio la mia ultima recensione del 2016. E' stato un anno pieno di libri emozionanti e con poche delusione, quindi devo dire che sono pienamente soddisfatta delle mie letture! Vi parlo dell'ultimo libro di Laura M. Leoni di cui ho avuto il piacere di partecipare al blogtour.. Il libro in questione è Il solo modo per coprirsi di foglie che trovate già in tutte le librerie dal 15 Dicembre (Link della mia tappa approfondimento sul cambiamento QUI).
Il solo modo per coprirsi di foglie
di Laura M. Leoni
Edito: BookMe
pp.256 Prezzo 14,90€ Link Amazon
Tra le pagine di questo libro incontrerete Daniel, un riservato ragazzo italo-inglese in Italia per l’Erasmus, che cerca l’occasione di camminare da solo e si ritrova travolto da una passione fortissima. Claudia, la sua insegnante d’arte, una donna insoddisfatta e succube di una certa idea di moglie e di madre. Anita, studentessa con il talento della musica, una voce prodigiosa e un triste segreto celato dietro il sottile paravento di due labbra imbronciate. È il desiderio la forza che manda all'aria questi destini, costringendo i protagonisti a uscire allo scoperto una volta per tutte. Per capire che non esiste difesa dal mondo, dalla luce e dal dolore che a ogni respiro ci trafiggono con la stessa vertiginosa ferocia. Con uno stile semplice e profondo, l’autrice scava nei pensieri, nelle azioni, negli umori e nei traumi nascosti dei suoi piccoli eroi quotidiani, dando voce alla loro voglia di combattere, di non arrendersi, di essere semplicemente se stessi. Perché, parafrasando la magnifica poesia che dà il titolo a questa storia, vivere è il solo modo per coprirsi di foglie.
Il solo modo per coprirsi di foglie è un intreccio di vita reale ed emozioni, forse è il caso, forse è il destino ma le vite dei personaggi che animano questa storia si incontrano, si scontrano, si mischiano, si migliorano e si cambiano. Ciò che ci racconta Laura M. Leoni è una storia di crescita, ci troviamo di fronte alla spiazzante realtà della vita quotidiana di Daniel,un ragazzo insicuro che si trova a Roma
da solo per un Erasmus, Anita una giovane ragazza che cerca di proteggersi dall'ombra scura del suo passato rifugiandosi nella musica e nel canto, l'unica occasione in cui si sente viva, e poi c'è Claudia una donna che all'improvviso si accorge di trovarsi stretta nella sua vita monotona di tutti i giorni, sopportando ciò che non si merita. E' impossibile non immedesimarsi in qualcuno di loro che abbracciano diverse generazioni e si affacciano pieni di dubbi davanti alle loro scelte, per stravolgere e forse migliorare la loro vita.
Anche lei è costretta e non si sente affatto bella. Tutta la sua vita la costringe, anche se quando se l'è costruita addosso credeva davvero di stare scegliendo, forse perchè mentre te la costruisci la gabbia non ti sembra affatto una gabbia, ma un nido da cui puoi volare, quando vuoi, per poi ritornare a farti proteggere. Poi ogni giorno un rametto per rinforzare quel nido, per renderlo più accogliente, e quando ci metti dentro delicatamente il tuo piccolo ti viene in mente che forse potresti aggiungerci anche un riparo, sopra, e prima che tute ne renda conto il nido è diventato una gabbia, impenetrabile dall'esterno, sì, ma anche senza via di fuga per te che ci stai ormai rinchiusa dentro.
Sarà facile veder scorrere il film di questa storia nella vostra mente e tra le pagine perchè l'autrice è riuscita perfettamente a rendere l'idea dei personaggi, l'ambientazione e tutto ciò che accade. La narrazione che talvolta ho trovato lenta,serve per attutire il passato ed il presente tra i delicati argomenti che vengono toccati, serve a far riflettere sulla metamorfosi che i personaggi subiscono. Ognuno insegnerà qualcosa all'altro essendo semplicemente se stessi.
Non abbassare mai la guardia. Non fare mai l'errore di pensare che ormai siete una coppia e che niente potrà mai mettersi fra voi due. Non dare mai per scontato quello che avete. La vita ti trascina e ti porta via e sta a te fermarti, prenderti il tempo che ti serve per guardare dove sei arrivato e decidere ogni giorno che sì, è dove vuoi stare, oppure non lo è più, ed è tempo di cambiare.
Il titolo se ci pensate un attimo è semplicemente perfetto, tratto da una poesia di Wislawa Szymborska che vi trascrivo qui sotto. E' lo stupore, la vita, con le sue piccole e grandi cose che ci stupiscono: le foglie che cadono d’autunno, una corsa sulla spiaggia, le carezze sul dorso di un cane, lo stupore della vita che cambia davanti ai nostri occhi.
Musica e Arte incorniciano alla perfezione questa storia, le passioni che rendono vivi questi personaggi senza le quali non sarebbero nulla e dove spesso possono trovare le risposte a cui in altro modo non saprebbero rispondere ma soprattutto si riconoscono ed personificano in esse. Vi lascio infine anche la playlist delle canzoni di Anita!
Ora si aggira per le grandi sale insieme a pochi altri visitatori, soprattutto turisti, fermandosi a lungo davanti ai suoi artisti preferiti: Fattori, Canova, Segantini, poi Balla, De Chirico, Casorati e lo splendido "Sentieri ondulati" di Jackson Pollock, che ha sempre il potere di ipnotizzarla. Lei ci vede dentro tutti gli avanti e indietro della sua vita, il groviglio delle sue emozioni, la complessità degli esseri umani. La gente non traccia una retta per andare da un punto A un punto B. E' ondivaga. Sbaglia, non sa, non decide. Ma vive.
Vi consiglio questo libro per leggere una storia di vita vera che vi farà riflettere, con un finale che vi sorprenderà, spiazzerà ma che poi vi scalderà il cuore. Non aspettatevi una storia smielata, di fiori e regalini perchè questa è un'altra storia; l'amore c'è ma lo troverete con la sua vera faccia: insicuro, pieno di dubbi così come lo è nella realtà.
Ecco la palylist che ho creato con Spotify, potete seguirla oppure ascoltarla direttamente da qui cliccando su PLAY. Buon ascolto!
Un appunto di
Wislawa SzymborskaLa vita – è il solo modo
per coprirsi di foglie,
prendere fiato sulla sabbia,
sollevarsi sulle ali;
essere un cane,
o carezzarlo sul suo pelo caldo;
distinguere il dolore
da tutto ciò che dolore non è;
stare dentro gli eventi,
dileguarsi nelle vedute,
cercare il più piccolo errore.
Un’occasione eccezionale
per ricordare per un attimo
di che si è parlato
a luce spenta;
e almeno per una volta
inciampare in una pietra,
bagnarsi in qualche pioggia,
perdere le chiavi tra l’erba;
e seguire con gli occhi una scintilla
nel vento;
e persistere nel non sapere
qualcosa d’importante.