lunedì 23 novembre 2015

CITAZIONI CHE PORTO CON ME. ✯ E le stelle non stanno a guardare.

Buongiorno lettori! Per prima cosa mi voglio scusare con voi per l'assenza di questo periodo, il lavoro mi ha lasciato poco tempo libero che ho preferito sfruttare con la mia famiglia ed il mio ragazzo! Ma voglio impegnarmi ad essere un po' più presente soprattutto perchè mi è mancato scrivere sul blog!
Oggi per farmi perdonare vi voglio aprire una nuova rubrica "CITAZIONI CHE PORTO CON ME" nel quale raccoglierò tutte le citazioni che ho adorato di ogni libro e che già per abitudine personale scrivo in un quadernino! Mi piacerebbe anche che partecipaste anche voi, lasciando nei commenti le vostre opinioni sulle mie parti preferite che sceglierò e quelle che voi avete adorato di più del libro in questione!

Le citazioni che condivido con voi oggi sono tratte dal libro E le stelle non stanno a guardare (trovate la recensione QUI)

Per fortuna Mariolina era diversa dalla madre e si era ripresa abbastanza presto, mettendo delusione e dispiacere in quel posticino che sapeva solo lei, dove da sempre teneva le cose appuntite: in fondo al cuore, il più lontano possibile dai pensieri.

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Ma l'amore accade, dice il  Cantico dei Cantici, e lui s'innamorò. Di due mondi. Ovvero due donne: Anita e Italia. Due rivali, beninteso; esse costituivano una il proseguimento dell'altra, l'altra l'essenza dell'una, e insieme completavano l'uomo Giuseppe e l'eroe Garibaldi.
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Tienimi accanto a te, compagna della vita e di tutte le avventure che affronterai, tienimi dietro quando battaglierai e vincerai; tienimi al fianco quando sarai stanco e sudato e ferito, quando non ci sarà perdono per te e una mia carezza resterà l'unica tua consolazione. Tienimi dentro il cuore se fuori ti sarò ingombrante o ti causerò pericolo, ma vieni a ripararti tra le mie braccia, e solo le mie, quando la bufera non ti risparmierà e io avrò già acceso il fuoco dell'attesa. Gioirò di grandezza quanto della barbarie del tuo amore. Sarò impavida e coraggiosa come un uomo, immota e protettiva come una fortezza, dolce e appassionata come una moglie. Sarò tua, sono tua, per sempre solo tua Anita.
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Antonia si spostò la frangia dalla fronte e le piantò in faccia un paio d'occhi intensissimi. Tristissimi. "Sono in fuga". "Dalla città?" "Da me stessa."
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Aveva tutto, ma non l'unica cosa che le sarebbe servita: la capacità di essere felice.
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In tutti i paesi, in tutte le case, le fiabe sono sempre state il cibo desiderato di ogni fervida fantasia: perchè nutrono la mentecome le carezze nutrono l'anima e il cibo nutre il corpo. Fiabe, carezze e cibo: tre elementi indispensabili per lo sviluppo dei bambini, ma necessari anche per gli adulti. Infatti la fame, quel bisogno e voglia di cibo, o di 178 carezze se nasce nell'anima, è insopprimibile quanto la necessità di raccontare storie immaginarie in cui si proiettano paure, desideri e sogni.
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A volte le sembrava di prodigarsi tanto per gli altri, senza che mai qualcuno facesse nulla per lei; a volte era stanca di essere la roccia incrollabile, il pino che dà ombra, la boa di salvataggio e pure il giullare di corte.
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"Buonanotte, amore mio" sussurrò. E si lascio stringere dalle braccia dello stesso sogno che stava sognando suo marito.



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