Questo è l’unico modo
che conosco di fare le cose, con il cuore. Vengono decisamente meglio! Volevo
raccontare a tutti quanto è importante permettere ai profumi di far parte della
nostra vita perché grazie a loro la realtà acquista un significato particolare,
e la nostra visione del mondo diventa completa. Il profumo infatti non è
semplicemente un accessorio, ma trasmette un messaggio, parla di chi lo
indossa. Si tratta di un concetto fondamentale, che può fare la differenza, e
aiuta a stare bene. È stato allora che è nata Elena Rossini. Lei era speciale e
possedeva il grande dono di sentire le emozioni attraverso i profumi. Era la
persona giusta per raccontare a tutti cosa in realtà sia un profumo e quale
importanza abbia nelle nostre vite.
✽ Ammetto di essere sempre stata affascinata dal potere di un profumo, dalle sensazioni che sa suscitare e dai ricordi nitidi che fa riaffiorare. C’è un profumo particolare al quale sei legata e che ti ricorda qualcosa del passato? Ti va di raccontarcelo?
Una delle caratteristiche
del profumo è che tutto ciò che a esso è legato viene conservato in una parte
del cervello che si chiama memoria limbica. Quando noi sentiamo un odore
custodito in questo parte di noi, esso ci viene restituito sotto forma di
emozione. È come uno scrigno che si apre e che ci concede ancora una volta di
provare sentimenti del nostro passato. Ho molti ricordi che i profumi possono
evocare. Il primo in assoluto è un’alba di primavera, donne intorno a un tavolo
che lavoravano la pasta, altre che preparano il fuoco. Il sorriso gentile di
mia nonna, le sue mani rapide sul tavolo lucido di legno. E tutto intorno
risate, chiacchiere allegre, voci profonde, e il profumo del pane appena
sfornato.
✽ Il libro racconta la storia di Elena, molto particolare. Ti sei ispirata a vicende di vita vissuta, oppure è tutto frutto della tua fantasia?
È stata Elena a
raccontarmi la sua storia. Non sapevo nulla né di lei, né delle sue
vicissitudini. Mi è piaciuto ascoltarla, questa è una delle magie della
scrittura.
✽ Le ambientazioni tra Parigi e Firenze sono classiche ma molto romantiche, come mai proprio queste città?
Dove poteva imparare
il mestiere di profumiera l’erede di un’illustre famiglia di profumiere se non
nella capitale del profumo? Firenze è la culla della profumeria italiana. In
questa storica città si sono realizzate tecniche straordinarie, si è
approfondito il sapere dei migliori maestri profumieri. Sempre Firenze ha dato
i natali a personaggi storici straordinari quali le due regine di Francia, Caterina
e Maria De Medici. Entrambe appassionate di profumeria, tanto da tenersi sempre
accanto i migliori artigiani del tempo. E se Firenze è il punto di partenza,
Parigi è l’apoteosi della profumeria. Il luogo dove le grandi maison hanno le
loro sedi. Guerlain, Coty, Chanel, Lanvin sono solo alcune di queste. Non avrei
potuto ambientare il mio romanzo in nessun altro posto, perché era a Parigi che
il talento di Elena avrebbe trovato la propria dimensione.
✽ C’è qualche aneddoto particolare legato alla stesura di questo libro?
Sì, diciamo che più
che un aneddoto è una cosa che mi è accaduta. Mentre scrivevo il romanzo ho
chiesto la consulenza di due profumiere, Marika Vecchiattini e Caterina Roncati
del profumificio del Castello di Genova. E loro hanno composto per i miei
personaggi il profumo personalizzato. È stata una sorpresa meravigliosa, e
sentirli mi ha svelato sfumature della loro personalità che non conoscevo. Un’esperienza
unica.
✽ Il sentiero dei profumi è approdato in 24 paesi con cover bellissime e romantiche, Come hai preso questo successo?
È stato molto
inatteso, e infinitamente emozionante. Ogni paese ha una sua personale visione
del profumo, e della storia di Elena Rossini. Eppure è piaciuto a tutti. Questo
mi ha dimostrato come il profumo sia davvero un tema universale privo di
barriere linguistiche. Perché si serve di emozioni e sentimenti. E quelli a
loro volta non hanno bandiera.
✽ Scrivere un libro è come dare vita ad un figlio? Cosa significa per te scrivere?
Mi piace perché mi
permette di vivere tante vite, di essere chi voglio, di comprendere e di
immedesimarmi in situazioni molto lontane. Scrivere asseconda la mia
immaginazione e mi riempie di gioia.
✽ Nel tuo prossimo romanzo troviamo un altro profumo, un elemento molto particolare che fa da protagonista. Il Miele. Ti va di anticiparci qualcosa?
La custode del miele e
delle api è un romanzo che mi tocca molto da vicino. È la storia di una ragazza
Angelica Senes, che fa l’apicoltrice e gira il mondo con il suo camper. Lei non
si è mai fermata perché il suo non è un semplice viaggio, ma una ricerca. Una
serie di avvenimenti la riporterà in una piccola isola nel meridione della
Sardegna da dove un giorno è dovuta partire. I luoghi che lasciamo continuano a
crescere dentro di noi, e ci reclamano. Perché noi gli apparteniamo. Siamo la
loro espressione, così come il miele è lo specchio del territorio dove viene
raccolto, dei fiori che vi nascono, dell’aria e dell’acqua.
✽ Cosa ti aspetti da questo nuovo romanzo? Cosa vuole lasciare ai tuoi lettori?
Nel mio nuovo romanzo
oltre alla storia di Angelica e di Nicola, ci sono dei temi che mi stanno molto
a cuore. La natura e le api, ad esempio. Non possiamo permettere che la società
di oggi le sacrifichi per un appagamento effimero e momentaneo. Noi siamo i
custodi della nostra terra e la dobbiamo preservare per chi verrà dopo. Questo
non significa rinunciare al benessere, dobbiamo solo trovare il modo per unire
le due cose. Anche quella è una forma d’amore.
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